Cardo Mariano – Silimarina
La Silimarina è stata ampiamente studiata nel mondo scientifico e si è dimostrata sicura ed efficace per curare alcune patologie del fegato. Protegge le cellule epatiche dalle tossine (compresi farmaci e metalli pesanti), attiva la sintesi proteica e stimola la crescita di nuove cellule del fegato. Sembra infatti che la silimarina, insieme ai suoi isomeri, contribuisca ad accelerare sensibilmente il processo di rigenerazione del parenchima epatico in quanto viene aumentata la sintesi di RNA attraverso stimolazione d’attività dell’RNA polimerasi.
Tale estratto è pertanto dotato di sicura azione contrastante gli effetti epatolesivi di svariati agenti epatotossici, sia naturali che di sintesi. La Silimarina, principale costituente del Cardo Mariano, è costituita a sua volta dalla Silibinina, dalla Silidianina e dalla Silicristina (tre stereoisomeri). Dopo l’assorbimento intestinale, viene eliminata in piccola parte mediante l’emuntore renale, mentre la maggior parte viene concentrata nelle cellule epatiche ed escretata attraverso la bile nell’intestino, dove viene riassorbita (veicolazione enteroepatica).

Cynara scolymus L.
Coleretico, regolatore del flusso biliare ed epatoprotettore si rende prezioso nelle turbe epatobiliari ove può alleviare la sintomatologia; agisce sul metabolismo lipidico diminuendo la produzione di colesterolo e di trigliceridi endogeni e aumentandone l’escrezione o la ridistribuzione nei depositi naturali. L’accresciuta secrezione degli acidi biliari indetta dalla pianta stimolerebbe infatti la mobilità intestinale e la digestione dei grassi. L’ESCOP ritiene che possa essere un valido adiuvante in un regime povero in grassi per ridurre l’ipercolesterolemia lieve o moderata.
L’azione coleretica ed epatoprotettrice si esplica tramite attività del metabolismo dell’urea: gli estratti di carciofo contribuiscono a diminuire l’azotemia stimolando la trasformazione epatica di molecole azotate imperfettamente elaborate dal fegato, poco diffusibili dal rene, in urea meno tossica e diffusibile attraverso le cellule renali. Sostanzialmente tale estratto svolge un’attività colagoga, coleretica, protettrice e regolatrice della funzionalità epatica, disintossicante e diuretica.

Carmantina
Pianta dalle molteplici funzioni. Tonico coleretico, immunostimolante, epatoprotettivo, antipiastrinico, antivirale. Il suo principio attivo è un lattone diterpenico, l’ andrographolide. L’assorbimento di tale sostanza è rapida. Caratteristica fondamentale è la sua proprietà epatoprotettiva, utile in associazione con altri fitocomplessi per la protezione e la stimolazione di una fisiologica attività epatica. Alcuni studi dimostrano la capacità della Carmantina di aumentare i livelli dell’attività degli enzimi antiossidanti e del Glutatione e di diminuire l’attività della perossidazione lipidica che conduce alla generazione dei radicali liberi che danneggiano le cellule. Rinforza le difese del corpo dell’animale, incrementando il numero dei Linfociti T; potenzia il rilascio di interferone antivirale, stimolando l’attività del sistema linfatico che è la sede del sistema di difesa; ha inoltre proprietà antivirali contro l’herpes simplex.

Desmodium adscendens
Pianta rinomata per la sua forte azione epatoprotettiva. Aumenta la resistenza cellulare del fegato e ne favorisce la rigenerazione, intervenendo efficacemente in casi di infiammazione tossica ed infettiva. Si è rilevato anche un’importante sostegno per l’organismo durante le terapie a base di chemio e durante l’assunzione di trattamenti farmacologici che aggrediscono o indeboliscono il fegato. L’azione viene potenziata se combinato o alternato con il Cardo Mariano. Riduce l’astenia, controlla la nausea e l’inappetenza, normalizza le transaminasi e riduce i fenomeni necrotici cellulari che avvengono nella cellula epatica. L’azione della pianta si manifesta riequilibrando i valori delle transaminasi e delle GGT.

Curcuma longa L. e.s.
Oltre ad avere un effetto anti-infiammatorio, la Curcuma stimola la produzione della bile, aumentando l’efficacia del fegato nel metabolismo dei grassi e nell’eliminazione delle tossine. Esplica un’azione coleretica, colagoga, colecistocinetica ed epato-protettiva ed induce un aumento della peristalsi biliare.

Tarassaco
Pianta con forti proprietà depurative e antinfiammatorie, è ottimo alleato nella cura delle malattie legate al fegato e non solo. Stimola la diuresi. Grazie a questa sua azione depurativa, agisce sul funzionamento del fegato, aiutando quest’organo a smaltire le scorie e favorendo la produzione di una bile fluida, a tutto vantaggio del benessere intestinale, in quanto si ha un’azione regolatrice sulle evacuazioni. Drenante, depurativo e analgesico naturale.

Acido L-ascorbico (Vitamina C)
Viene accumulata in piccole quantità in molti tessuti (cervello, fegato, reni e muscoli). Partecipa alla sintesi dei sali biliari, degli ormoni stereoidei prodotti dalla corteccia surrenale ed è importante per i processi di detossicazione a livello epatico che rendono possibili l’eliminazione di composti tossici, grazie all’azione del citocromo P450. Veicola il Glutatione.

Vitamina E
Insieme alla vitamina A sembrerebbe migliorare le condizioni di fibrosi del fegato dovuto ad accumulo di grassi. Problema epatico specialmente presente in cani e gatti anziani, magari colpiti da un certo grado di obesità.